Fioriture che sanno trasmettere attraverso colori e profumi calma e benessere; alberi, come faggi e pini di Aleppo, che arricchiscono naturalmente l’aria di monoterpeni, particelle che stimolano positivamente il sistema immunitario; piccole foglie che possono diventare gli ingredienti attivi di farmaci e preparati fitoterapici. È dimostrato che le piante hanno “superpoteri”, che i nostri antenati ben conoscevano, e che oggi sono studiate dalla neurobiologia che si occupa del sistema nervoso delle piante e dell’interazione benefica con l’uomo. Il modo migliore per scoprire questa relazione è quello di andare a spasso per grandi giardini e provare quello che gli anglosassoni chiamano Horticultural tourism.
LA TERAPIA DELLA BELLEZZA
Camminare tra parchi e giardini fa bene alla salute, anche più di quanto si possa pensare.
Alberi centenari, piante esotiche, fioriture, aria pulita, vialetti silenziosi in cui ascoltare solo i rumore dei propri passi. Una grande bellezza esteriore che si riflette come un balsamo su tutte le nostre cellule. Basta una mezz’ora di passeggiata e già i sensi si affinano, diventano più attivi e ricettivi, si abbassano i livelli di cortisolo nel sangue, il famoso ormone dello stress, il battito cardiaco diminuisce, così come la pressione, la mente si snebbia. Non a caso, negli ultimi anni parchi e giardini sono diventati location dove praticare attività meditative, sessioni di yoga, ma anche imparare a dipingere, a fotografare, osservare la natura in compagnia delle guide botaniche. E alla fine ci si sente rigenerati, perché le piante sanno riportare le persone alla loro dimensione più autentica. Il giardino può essere un luogo intimo, dove le emozioni, come tristezza o felicità, possono essere vissuti nella loro naturalezza, perché l’insegnamento della natura è quello di essere se stessi, senza giudizio. Ma il giardino può essere anche un luogo conviviale, da condividere con gli amici e la famiglia, magari stando seduti sotto un albero tutti insieme davanti a un goloso picnic.
LUOGHI D’AMORE
Esperienze che si possono provare in Liguria, sulla costa di Ponente, dove spiccano i colori dei Giardini Botanici Hambury, progettati da Arthur Foster, e dove alla fine della visita sono organizzati aperitivi e picnic sul prato. In Trentino, a 1540 metri, si possono seguire i laboratori del Giardino Botanico Alpino Viote di Monte Bondone dedicati alla preparazione di infusi a base di fiori, erbe e radici che crescono qui. Tutta cromoterapica la visita della Serra Moresca, all’interno di Villa Torlonia, a Roma, dove le piante sono custodite in un padiglione con vetrate di mille colori che sembra uscito da un libro delle favole. E, infine, ci si può perdere e ritrovare tra gli oltre 300 mila bambù che compongono il Labirinto della Masone di Fontanellato, nato dall’idea di Franco Maria Ricci. È un piacere inoltrarsi in questo perimetro a forma di stella, ma è anche una sfida. Bisogna, infatti, trovare la strada giusta, senza seguire nessuna segnaletica
ma affidandosi solo ai propri sensi. E alla sapienza del giardino.
