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Un rito tutto liquido

di Luisa Taliento

08 . 04 . 2022
Acqua

L’acqua è accogliente e si adatta a ogni forma. E questo è il primo elemento di piacere che si prova entrando in una piscina. Poi c’è la sua temperatura. Per i dermatologi l’ideale è di circa 36-37 °C, la stessa del corpo. Più calda può incidere negativamente sulla circolazione, soprattutto per chi soffre di fragilità di capillari, e avere un effetto di disidratazione. Il calore, infatti, elimina in parte il film idrolipidico, quella pellicola sottile composta da grasso e da acqua che protegge la cute. E poi c’è un terzo elemento, quello dell’idromassaggio, un getto di acqua e aria che produce delle “micro-bolle” che esercitano sul corpo un massaggio grazie all’azione vibratoria dell’acqua. I benefici dell’idromassaggio sono tanti: riattiva la circolazione sanguigna e linfatica, ossigena i tessuti, combatte la ritenzione idrica, è un valido aiuto per
contrastare cellulite e pelle “a buccia d’arancia”. Si rivela alleato anche per alleviare i dolori articolari, distendere la muscolatura contratta dallo stress o dall’attività sportiva, aiutare a rilassare la mente rilasciando endorfine che comunicano un senso di piacere al cervello.

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DALLA SPA A CASA PROPRIA

Si tratta di un rito che ci si concede volentieri, magari nella Spa di un resort termale, dove i benefici dell’idromassaggio si sommano a quelli delle proprietà delle acque, utili per la cura della pelle ma anche per l’apparato respiratorio. Grazie all’evaporazione, infatti, si sprigionano i principi in essa contenuti, trasformandosi in un aerosol naturale. La stessa cosa avviene con la talassoterapia, in cui viene impiegata l’acqua di mare. Deve il suo nome al greco thalassa (mare) e thérapeia (trattamento), fu utilizzata per la prima volta nel XIX secolo in Bretagna, e si basa sul principio secondo il quale l’acqua di mare avrebbe una composizione quasi sovrapponibile a quella del plasma umano e i sali e gli oligoelementi in essa contenuti siano altamente biodisponibili e assorbibili tramite i pori della pelle. L’idromassaggio può diventare anche una sessione di idrofitness che si concretizza attraverso un vero e proprio percorso
acquatico movimentato da cascate, docce e getti a diversa potenza e temperatura. Ma non occorre organizzare un weekend benessere per potersi dedicare questo trattamento. Una mini-piscina “domestica”, indoor o all’aperto, è uno spazio di totale relax in cui il rapporto tra acqua e corpo diventa ancora più intimo ed esclusivo. L’acqua si mantiene al suo interno per lunghi periodi, senza doverla svuotare a ogni utilizzo, e sono disponibili diverse funzioni dal leggero flusso, che parte dal fondo e genera un movimento circolare, agli idromassaggi con getti a diversa potenza e temperatura, fino alla funzione Air Milk, una leggera ossigenazione dell’acqua che la rende bianca opaca e morbida al tatto. A completare il quadro di benessere ci sono le luci colorate, dall’effetto cromoterapico. Bastano una ventina di minuti, anche solo un paio di volte alla settimana, per sentire i benefici. Prima di entrare si può fare uno scrub leggero a base di sale marino, ricco di minerali che purificano la pelle e, alla fine, idratare il corpo applicando uno strato di crema o olio essenziale. E poi distendersi una decina di minuti, per adattarsi alla temperatura esterna, avvolti in un morbido accappatoio.

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