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Quattro consigli per uno smartworking sano

di Luisa Taliento

15 . 02 . 2021
Non categorizzato

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Eccesso di sedentarietà. Ma non solo. In questo periodo il lavoro e lo studio da casa si sono rivelati una potenziale minaccia per la salute. Uno studio curato dalla World Health Organization svela che se da un lato ci si sente più connessi e produttivi rispetto all’ufficio e alla scuola, dall’altro emerge il timore per il proprio benessere fisico ed emotivo. A esserne coinvolti sono soprattutto la vista, l’udito, la circolazione, la muscolatura. Ecco i consigli da seguire.

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UNA PAUSA PER GLI OCCHI
Gli esperti parlano di sindrome da “visione da computer”, ovvero un insieme di sintomi visivi, neurologici e motori che sorgono in una percentuale tra il 70 e il 90% di quelli che lavorano tutti i giorni davanti agli schermi, accresciuta a causa della pandemia. Tra le accortezze che possiamo mettere in atto per proteggerci si dovrebbe alternare a ogni ora passata davanti a uno schermo dieci minuti in cui lo sguardo si muove. Passare molto tempo davanti a uno schermo può produrre un abbassamento della vista temporaneo, in particolar modo dopo una certa età. Il mal di testa da computer, invece, deriva dal fatto che la messa a fuoco da vicino comporta uno sforzo muscolare. Più lungo è questo sforzo più affaticamento si crea nell’occhio. L’utilizzo di occhiali è quindi indispensabile per chi ha bisogno di correggere la visione da vicino. Come abbiamo detto, anche fare delle pause durante il lavoro è molto importante, così come avere una luce adeguata, che non costringa la pupilla a una continua ginnastica.

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PROTEGGERE L’UDITO
Passiamo intere giornate impegnati a dialogare con clienti, colleghi, pazienti, alunni, insegnanti, amici. E ci sono stimoli sonori, anche non proprio intensi, che se vengono subiti per un periodo prolungato possono avere effetti dannosi sull’apparato uditivo. Per continuare a comunicare ed evitare danni basta seguire qualche piccolo accorgimento, ad esempio utilizzare il sistema audio del proprio computer o del cellulare al 60% del volume massimo e per non più di 60 minuti consecutivi e comunque prendendosi una pausa di un quarto d’ora ogni ora. Meglio utilizzare una cuffia esterna: il suono che arriva da questo tipo di device, purché non elevato, è più dolce e meno traumatico sulla membrana del timpano rispetto a quello delle cuffie auricolari e degli auricolari. Questi ultimi, inoltre, costituiscono un ricettacolo di batteri e germi in grado di generare infezioni all’orecchio soprattutto esterno, ma anche interno. Questo perché normalmente li riponiamo in borse, zaini, tasche, contaminandoli. A maggior ragione, in tempo di Covid, ricordiamoci di igienizzare gli auricolari prima del loro uso ed evitare di condividerli con altri.

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UN SOS DALLE GAMBE
Lo stile di vita sedentario legato all’emergenza sanitaria minaccia anche la circolazione venosa. I segni tipici possono essere ragnatele di venuzze o vere e proprie varici. È importante quindi praticare con costanza esercizi fisici mirati alle gambe. Passeggiare per strada, al parco, per mezz’ora al giorno oppure fare le scale quando possibile. Se non c’è tempo di muoversi per impegni lavorativi, familiari o di salute, è utile alternare la posizione in punta di piedi con l’appoggio sui talloni o praticare la marcia sul posto avendo cura di alzare bene le ginocchia per stimolare la contrazione muscolare e favorire l’azione di “pompa” esercitata dai muscoli delle gambe sul ritorno venoso. Un aiuto può arrivare anche dall’alimentazione, assumendo alimenti o integratori veno-protettivi, come l’estratto di ippocastano, di ananas, vite rossa, succo di mirtillo e agrumi. Anche creme e calze a compressione graduata sono ottime alleate per il benessere delle gambe.

POSTURE SBAGLIATE
Non siamo fatti per stare fermi e anche la posizione più corretta può avere conseguenze negative se protratta per ore e ore. Tra i consigli c’è quello di utilizzare un supporto sotto il pc portatile in modo da avere il più possibile lo sguardo perpendicolare allo schermo, che è il posizionamento corretto del rachide cervicale. Il mouse e la tastiera vanno posizionati in linea con il display, nell’eventualità di un pc fisso, in modo da evitare eccessive e ripetute rotazioni del capo. Vanno inoltre posti in modo da poter appoggiare entrambi gli avambracci al piano, scaricando il peso degli arti superiori e allentando la tensione a livello delle spalle. Anche l’altezza del tavolo e della sedia sono importanti, per non incurvarsi troppo in avanti. Ed è da evitare l’assoluta sedentarietà, alzandosi periodicamente dalla postazione di lavoro e studio.

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