Respiriamo circa 25 mila volte al giorno ma non ne siamo consapevoli.
La vita frenetica di tutti i giorni ci fa dimenticare quanto sia importante fermarsi un attimo ad ascoltare il nostro respiro, capire se è completo, ampio, controllato, oppure corto, frammentato, affannato, perché contaminato da pensieri negativi, pessimismo, rancore, tristezza.
Così come l’acqua e il cibo, anche il respiro ci nutre, dà forza, vita e per questo bisogna imparare a usarlo in modo corretto.
La respirazione naturale, quella con cui si nasce, è diaframmatica: si espande solo la parte inferiore dei polmoni mentre il torace rimane calmo, fermo, abbassato. Questo permette di rilassare stomaco e intestino, stimola il rilascio di endorfine e proteine utili a sentirsi bene.
Con il passare del tempo, però, anche a causa dello stile di vita questa respirazione subisce alterazioni e diventa toracica, ovvero si concentra sulla parte alta dei polmoni, con il relativo innalzamento del torace.
Il fisico per adattarsi a quest’attività più intensa è costretto ad aumentare il battito cardiaco per portare più sangue in circolazione, la pressione sanguigna aumenta, la funzionalità intestinale è rallentata e vengono messi in circolo ormoni dannosi, come l’adrenalina.
Una cattiva respirazione, fissata solo a livello toracico, può anche causare la perdita progressiva di capacità di calma, rilassamento, lucidità utile per affrontare la vita di tutti i giorni, una sensazione di costante affanno.
Da ciò l’importanza di tornare a respirare in modo calmo, lungo e profondo.